Chiunque, anche la persona più lontana al mondo del design e del branding sa cos'è un logo. Questi elementi grafici sono sotto i tuoi occhi quotidianamente e riguardano qualsiasi tipologia di prodotto.
Un logo, per definizione, è semplicemente un simbolo composto da testo, immagini (o una combinazione dei due) che vanno a rappresentare un brand o un'azienda. Possono essere molto diversi tra loro, esistono infatti 7 tipi di logo, ognuno con particolari caratteristiche ed utilizzi.
Ma a cosa serve un logo? Perché è così importante? Un logo è quella componente fondamentale che va a rappresentare in modo chiaro ed univoco un particolare brand, azienda, prodotto o servizio.
È quindi un elemento distintivo e differenziante. Non a caso, è spesso la prima componente visibile di un business. Ma quali sono le tipologie di loghi che si possono utilizzare per un progetto di branding? Ne esistono fondamentalmente 7 e sono:
Il logotipo è la tipologia di logo più semplice che puoi trovare in circolazione. Si tratta sostanzialmente del nome del brand scritto in forma letterale. Può essere utilizzato un particolare font, così come può essere progettato ad hoc.
La scelta del font conferisce un'identità al brand. Utilizzare un font sans-serif light può ad esempio suggerire minimalismo e semplicità, così come un font bold in italics può dare l'idea di energia e dinamismo.
Spesso si ricorre a questa tipologia di logo quando il nome del brand o dell'azienda è particolarmente lungo. Tra i vari tipi di logo il monogramma è quello che rappresenta il nome completo tramite l'utilizzo dell'iniziale di ogni parola.
Perché vengono utilizzati? Al di la delle motivazioni estetiche, i monogrammi sono, non solo a livello visivo, ma anche fonetico, facilmente comprensibili e memorizzabili.
Se pensi ad esempio al logo della Nasa, difficilmente poteva esser creato un logotipo contenente le parole National Aeronautics and Space Administration Nessuno le avrebbe ricordate, al contrario invece, tutti ricordano la parola Nasa.
Un pittogramma è sostanzialmente un simbolo che identifica un particolare brand. Tra i vari tipi di logo l'utilizzo del brandmark (il termine inglese) è molto potente, in quanto il consumatore ricollega immediatamente uno specifico prodotto o servizio, senza che vi sia un utilizzo di ulteriori elementi testuali di riferimento.
L'utilizzo di un simbolo semplifica inoltre ulteriormente l'immagine del brand e ne facilita la sua memorizzazione. Sono particolarmente efficaci per grosse realtà e aziende di fama internazionale, il loro linguaggio visuale rimane infatti costante e riconoscibile in ogni area.
Un pittogramma è anche molto versatile in quanto per le sue caratteristiche semplici può trovare applicazione in infiniti contesti.
Posso essere strettamente legati al prodotto o servizio offerto al mercato, così come possono essere più astratti. Ad esempio, conoscerai sicuramente il logo di Twitter. Il suo logo trasmette e comunica immediatamente l'idea alla base della piattaforma stessa. ovvero quella dei tweets (in italiano, cinguettii). In questo caso la componente iconografica è strettamente correlata all'utilizzo stesso della piattaforma, ma non sempre queste due componenti sono così legate.
Esistono brand come Apple ad esempio, con pittogrammi che non fanno direttamente riferimento ai prodotti o ai servizi offerti dall'azienda. La notorietà stessa del brand però, fa ormai ricondurre il logo della mela ai prodotti tecnologici proposti dalla famosissima azienda di Cupertino.
È quindi una dimostrazione che funzionano entrambe le soluzioni, la scelta di un simbolo che rifletta immediatamente l'attività svolta è però spesso una scelta più cauta e sicura.
Come avrai già potuto intuire dal nome, i marchi combinati sono i più utilizzati per la creazione di una brand identity. Possiedo una componente letterale unita ad un elemento iconografico, viene quindi eliminato il rischio nell'utilizzo di un semplice brandmark.
Non esiste una corretta ed unica disposizione dei due elementi, spesso vengono affiancati, a volte il simbolo viene posto sopra il logotipo, altre volte ancora i due elementi vengono invece fusi, creando design creativi ed innovativi.
Tra i vari tipi di logo, questa soluzione offre il vantaggio e la versatilità di poter occasionalmente declinare il logo stesso in una sola versione iconografica (più adatta per particolari utilizzi dove magari lo spazio a disposizione è davvero ridotto), così come il solo logotipo.
Un ulteriore vantaggio dei marchi combinati è dato dalla sua più facile registrazione rispetto ad un simbolo o un semplice riferimento iconografico, in quanto risultano essere più descrittivi e specifici rispetto ad un simbolo più generalista.
Lo stemma è una sorta di variante del marchio combinato. Anche per gli stemmi è presente una parte testuale ed un pittogramma, questi due elementi però, sono fusi tra loro. Quello che puoi vedere nei marchi combinati è infatti un loro accostamento, mentre gli stemmi o gli emblemi cambiano questo rapporto cercando di creare un unico elemento, spesso più complesso.
Questi loghi, se progettati in modo corretto possono essere sicuramente di impatto, un lato negativo è spesso dato dal limite in termini di applicazioni possibili. Va quindi valutata con cura la destinazione finale per evitare eventuali problematiche di branding.
Fino ad ora hai visto le categorie principali per quanto riguarda i tipi di logo che si possono adottare per la creazione di un brand. Esistono però un paio di categorie, che rientrano di fatto all'interno delle categorie principali.
La prima è rappresentata dalle mascotte, ovvero dei marchi combinati dove il pittogramma raffigura un animale o un personaggio che diventa poi il simbolo del brand stesso. Un esempio tipico possono essere tutte quelle squadre americane di hockey che hanno loghi particolarmente belli da vedere, ma che difficilmente possono trovare svariate applicazioni. A differenza dei pittogrammi infatti, le mascotte sono più simili a dei disegni. Sono spesso particolarmente dettagliati (anche se stilizzati) e quindi sono difficili da visualizzare e riproporre in diversi formati.
Un'ultima sotto-categoria è quella dei loghi astratti, ovvero loghi creati sulla base di figure geometriche combinate in modo più o meno creativo che vanno a creare delle particolari forme. Queste ultime cercano di comunicare messaggi in modo spesso indiretto e insolito ed è infatti necessaria molta creatività, sia per il designer che li crea che per il pubblico finale che li vede.
Come avrai potuto intuire grazie alla descrizione delle varie tipologie di loghi esistenti, non esiste una categoria migliore delle altre. Esiste piuttosto un logo ideale a seconda del brand che vuoi andare a creare.
Sono tante le valutazioni da fare in merito, non sottovalutare mai inoltre le tipologie di applicazioni che il logo stesso dovrà avere, in quanto questa è sicuramente una variabile che andrà ad influire sul tipo di logo da utilizzare.