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Il movimento no code

Pubblicato il 31, March, 2021 | Categoria 

Negli ultimi anni c'è una tendenza sempre più diffusa in ambito web, ovvero quella di creare applicazioni e siti web senza essere necessariamente dei web developer e di conseguenza senza scrivere una riga di codice.

Com'è possibile tutto ciò? Grazie al cosiddetto movimento no code, che vede un sempre più un massivo utilizzo di piattaforme web e software per la creazione di pagine web, landing pages, e-commerce e addirittura applicazioni mobile.

Come si è arrivati allo sviluppo no code

Diversi anni fa sembrava impensabile l'idea di poter realizzare un intero sito web senza avere competenze nei linguaggi di programmazione e di scripting più comuni ed utilizzati, come HTML, CSS e Javascript.

Io stesso, durante la creazione dei miei primi siti web, ho dovuto scrivere interamente a mano le diverse pagine grazie a dei code editor, che rappresentavano l'unica modalità per la creazione di pagine web.

Per farlo, ovviamente ho dovuto dedicare del tempo allo studio del codice. Anche se ai tempi avevo un background più orientato alla grafica, non è mai stato un peso in quanto ho sempre avuto una grande passione per il web e la realizzazione di siti.

Successivamente sono passato ai CMS, nel mio caso ho da sempre utilizzato la piattaforma WordPress, con la quale mi sono sempre trovato benissimo.

Il problema dei CMS, è che introducono un ulteriore grado di complessità in termini di sviluppo, in quanto per creare un sito custom erano necessarie competenze di PHP, oltre ovviamente alla comprensione delle logiche di funzionamento legate alla piattaforma stessa.

Si potevano utilizzare temi gratuiti o acquistare temi premium con funzionalità più avanzate, ma c'era sempre quella frustrazione legata al fatto di non poter creare e implementare davvero un layout personalizzato pensato a monte.

Finché un giorno, c'è stata la svolta. Elegant Themes, un'azienda di San Francisco, lancia sul mercato un vero e proprio software in grado di realizzare pagine web secondo un layout personalizzato, in modo completamente visuale. Non ricordo se ci fossero dei competitors a quel tempo, ma Divi, il prodotto che lanciarono sul mercato, fu davvero rivoluzionario!

Per la prima volta era possibile realizzare un sito web su piattaforma WordPress, in modo del tutto personalizzato, senza scrivere codice manualmente.

Da allora, moltissime aziende hanno iniziato a lavorare a progetti simili, portando alla luce quelli che oggi sono i più famosi site builders (come ad esempio Divi, Elementor, Beaver, WPBakery, Oxygen, etc...).

No code: A chi è orientato?

Una tecnologia di questo tipo, non è sicuramente destinata a chi fa quotidianamente sviluppo web, anzi. Gli sviluppatori tendenzialmente rabbrividiscono solo sentendo nominare il nome "page builder", quindi non sono di certo loro ad averne bisogno.

Questi prodotti sono invece una vera e propria manna dal cielo per tutte quelle persone che vogliono sviluppare in totale autonomia un sito web, ma che non ne possiedono le competenze tecniche necessarie.

In particolar modo, tutte quelle persone che lavorano nel settore della comunicazione digitale come possono essere dei Marketers o dei Graphic Designer, che con strumenti di questo tipo possono realizzare finalmente landing pages e siti web secondo un layout personalizzato nei minimi dettagli.

Il movimento no code rappresenta una minaccia per i Web Designers?

Dal mio punto di vista, no. Io stesso posso guidare una Ferrari, questo non fa di me però un pilota di Formula 1.

Lo stesso principio è applicabile a questi strumenti. Il fatto di non dover mettere mano al codice, non significa che chiunque sia in grado di realizzare un sito web efficace.

Cosa intendo dire? Semplicemente che anche se un commercialista dovesse mettere da parte le pratiche dei suoi clienti per costruire il suo sito web, difficilmente riuscirà a realizzare un layout funzionale dal punto di vista strutturale.

Una persona che è totalmente estranea ai principali concetti di Design, User Experience, User Interface e accessibilità, otterrà un risultato mediocre, che difficilmente sarà in grado di attrarre e convertire gli eventuali visitatori in potenziali clienti.

No-code VS hand-coded: chi ha ragione?

È giusto utilizzare i page builders? Secondo me, dipende.

Esistono numerosissimi hater del movimento no code, il 99% dei quali sono sviluppatori. Ora, non voglio in alcun modo paragonare un tema custom realizzato e sviluppato a mano nei minimi dettagli con Visual Studio Code. È ovvio che lo sviluppo web senza l'utilizzo di questi strumenti porti a risultati sicuramente migliori sotto il punto di vista della performance, della sicurezza e delle funzionalità implementabili.

La mia domanda è: ne vale sempre la pena? Io sono convinto di no. Esistono progetti per i quali lo sviluppo web "puro" (definiamolo così) è sicuramente giustificato. Vuoi per la portata e la dimensione del progetto, vuoi per i budget a disposizione da parte del cliente.

In molti altri casi invece, sono dell'idea che i page builders possano comunque portare ad un risultato professionale e di qualità. Moltissimi progetti infatti, di dimensioni inferiori e con budget ridotti, possono tranquillamente essere portati avanti con questi strumenti, arrivando comunque ad un risultato invidiabile dal punto di vista del Design e della progettazione.

I lati negativi dei page builders e il loro continuo sviluppo

Una delle critiche principali mosse verso i principali page builders (come ad esempio Divi & Elementor) è l'enorme output in termini di codice che generano questi strumenti. Per il loro funzionamento vengono infatti creati numerosissimi wrapper e contenitori anche per gli elementi HTML più semplici. Questi ultimi sono purtroppo funzionali al funzionamento del page builder stesso. Vengono inoltre caricate numerose risorse non necessarie, a discapito della performance e di conseguenza al posizionamento del sito stesso.

Ultimamente però, vengono portati avanti alcuni progetti decisamente interessanti, come ad esempio Oxygen. Page builder come questo svolgono la stessa funzione di Divi ed Elementor, con un'enorme differenza in termini di output. Il codice generato è infatti decisamente più leggero e la differenza in termini di performance è evidente.

Mentre inizialmente si lavorava per la creazione del prodotto stesso, ora il focus di molte aziende del settore è diventato il miglioramento continuo della performance. Io stesso, in passato ho utilizzato Divi, per un breve periodo Elementor, e ora sono passato ad Oxygen. Il miglioramento in termini di output è evidente, anche se a fronte di una curva di apprendimento maggiore per l'utilizzo del prodotto stesso.

Conclusioni

Sono assolutamente convinto che con il passare del tempo ci sarà un utilizzo sempre maggiore degli strumenti "no code". Sono il frutto del progresso tecnologico e il loro continuo sviluppo porterà a risultati e prodotti (siti web e app) sempre più performanti.

Con questo non voglio assolutamente dire che non ha senso scrivere a mano del codice con il caro e vecchio editor, anzi. Per molti progetti è assolutamente fondamentale intraprendere quella strada, proprio per il risultato che si vuole ottenere.

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